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back JULIO MONTEIRO MARTINS

Accoppiamento

Lei,
seduta ai suoi piedi
a guardare compiaciuta
il totem che si erge
al centro del loro letto.

Lui,
che non esce più di casa
nemmeno per raccogliere la posta
che si ferma sempre sulla soglia
e non osa andare oltre
con i propri piedi.

Loro,
che mangiano panini freddi
e bevono
l’acqua del rubinetto.

La loro richiesta:
che il mondo fuori
resti fuori.
Con le finestre chiuse
ogni stanza profuma
dei loro fluidi ormonali.

Si nascondono
dal sole, dall’afa,
dalla neve, dalla nebbia,
dalle albe e dai tramonti,
dai cambi di stagione.

Ma poi, se piove,
ci sono infiltrazioni,
c’è uno stillicidio
nel corridoio
e in bagno
sopra la lavatrice.
E quando il vento è forte,
s’insinua tra le crepe
e sotto le porte e le finestre.
E a volte
si sentono arrostire
e sudano sette lenzuola.

Hanno capito
che il mondo fuori
non resterà fuori
per molto.
Il mondo non è complice,
né distratto
e non si rassegna
all’amore.
Il mondo s’incattivisce,
costruisce trappole
senza scampo,
fa scendere una rete d’acciaio
sopra il loro rifugio.

Ma a quel punto
sudore e saliva,
sperma e lacrime,
avranno ricoperto
i loro corpi fusi,
saranno scomparsi
in fondo ai loro umori.

Le porte sfondate, allora,
lascino pure
irrompere la posta.
I suoi destinatari
non ci saranno più.  


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